La verità si considera un processo e mai un possesso
In passato come ancora oggi, i credenti fanno e hanno fatto credere che loro possedessero la verità, a volte e spesso in una maniera egoica/bellica nei confronti degli altri, ma ben poco inseriti nel processo di verità , l'osservazione che si vuol prendere in esame e che si vuol proporre è tendere alla verità, che è un processo che offre un'apertura di POSSIBILITA' e di FIDUCIA.
Si dà credito e quindi si crede a determinate parole, perchè inanzi tutto chi le dice sembra avere l'autorevolezza, la credibilità appunto, il CRISTO si rivela lentamente, gradualmente ai suoi discepoli, gli insegna, compie dei gesti molto particolari, cominciando a creare una percezione di stranezza nelle menti dei suoi discepoli, fino al punto che lui farà in modo che siano loro a dire chi sia lui e non lui stesso.
La verità è un processo di AFFIDAMENTO, anche di fede se vogliamo, nei confronti di un essere, di una persona se vogliamo, di un'autorità e di una parola che pian pianino ci convince.
Ci convince nel modo in cui accadono le cose fra gli umani, che sono sempre un po ambigue, sicuramente ci capita un giorno di non fidarci molto, cominciando a diffidare, anche davanti a un forte evento surreale, successivamente vi sarà un momento che ci sarà una forte diffidenza.
Quindi la verità non è un possesso, ma un processo faticoso, ogni giorno chi tende alla verità, alla luce, combatte con l'ombra che è dentro di sè, per combattere non si vuol intendere in senso fisico, ma vi dialoga, un dialogo continuo. Ci si forgia conoscendo e lavorando la propria ombra, la massima ombra.
L'ombra è anche l'ignoto, ciò che non si conosce, immergersi dentro significa portare luce, che non è nient'altro che la nostra coscienza che osserva la parte sconosciuta per renderla conosciuta, la parte inconsapevole che si trasmuta in consapevole.
Chi va verso la verità non puo che incontrare resistenza, quando fai qualcosa hai tre persone contro, che sono il riflesso di tre forze resistenti interiori, ovvero: chi non fa niente, chi fa la tua stessa cosa ma al contrario, e chi vuole che nulla cambi, perciò quando si è nel processo di verità, si deve sapere, si deve comprendere, si deve accettare, e non ci si deve arrabbiare che otterremo resistenza, l'energia stessa della vita è una resistenza, si ottiene energia attraverso una frizione, se non hai una frizione e quindi non hai un opposto, non ti puoi muovere, se si ha qualcuno contro è perchè fa parte del gioco, non si può non avere un nemico , non è possibile, costui è un maestro incredibile, la cosa da fare è non dargli energia, non puoi distruggerlo, perchè senza di lui nenache tu puoi esistere, perchè lui è parte di te, non puoi combatterlo, ma puoi osservarlo.
Non pensarti ma osservati
L'idea che questo gioco che è la nostra vita sia un fumo, un niente, vanità delle vanità come dice Qoèlet, un vapore inconsistente; tutto questo è vano? Certo che vi è il dubbio, ma si deve puntar la vita, su qualcosa che sembra molto più consistente, a parte la fede, ma anche razionalmente più realistico, perchè in realtà invece tutto ha senso, ma per far sì che tale comprensione prenda spazio in noi, che scenda lentamente in profondità, ci vuole molta umiltà, bisogna guardare le cose molto semplicemente, per giorni, per anni. Guardare una foglia per anni, ti può dire molto sul senso delle cose, ma chi lo fa più? Chi crede di risolvere la cosa con un facile " non vi è un senso" è semplicemente una persona che si ferma al primo livello del lavoro di ricerca, perchè è da qui che inizia il viaggio, perchè devi essere disposto tu a cedere, ma a cedere cosa? A cedere spazio dentro di te ad una forza inconsistente e non manifesta.
E' importante chiedersi che rapporto si ha con la luce che rende ogni cosa visibile, perchè è lunica potenza divina e materiale che possiamo contemplare, chiedendosi che cosa sia; perchè forse alla fine l'unica cosa che razionalmente, sensorialmente, psichicamente e spiritualmente che possiamo contemplare è il SOLE.
Un abbraccio
Stefano Cetani
Comments